di Elisa Zoletto - III liceo
Periodo di Natale, periodo di acquisti. E così un giorno rientri a casa e trovi sul tavolino del soggiorno una Lava Lamp. Come non rimanere affascinati dal movimento dei fluidi al suo interno? Ma insieme alle bolle, emergono anche delle domande: quali sono i principi scientifici che ne permettono il funzionamento? Da chi è stata inventata, e quando? Che cosa ha ispirato il suo inventore? Ecco, forse in questo articolo troverete le vostre risposte.
Funzionamento
Il fenomeno fisico su cui si basa la Lava Lamp è in realtà molto semplice: si tratta di moti convettivi. Al suo interno troviamo due componenti insolubili: una liquida a base di acqua e una a base di cera, che a temperatura ambiente è solida e si trova sul fondo perché appesantita dal tetracloruro di carbonio; la ricetta esatta, però, è un segreto brevettato. Quando la lampadina alla base della lampada viene accesa, la cera si scioglie e si espande; la sua densità diventa inferiore rispetto a quella dell’acqua e si forma una bolla più calda che tende a salire. Una volta in cima, lontana dal calore, la sua temperatura diminuisce mentre la densità aumenta, e la bolla ricade verso il basso, dove un cavetto metallico ne rompe la tensione superficiale permettendo al composto di ricompattarsi sul fondo, sopra la lampadina. E il ciclo ricomincia.
Storia
La Lava Lamp è stata inventata dal britannico Edward Craven Walker, ispirandosi ad uno strano timer per la cottura delle uova visto in un pub. Il primo modello, la “Astro Lamp”, venne lanciato nel 1963 dopo quasi un decennio di progettazione e presentato nel 1965 alla fiera del commercio di Bruxelles. Qui venne notato da due imprenditori americani, che ne acquistarono i diritti di riproduzione e la diffusero negli Stati Uniti come “Lava Lite”. Le Lava Lamp furono un successo per tutti gli anni Sessanta e Settanta, adattandosi agli interni psichedelici e colorati dell’epoca grazie al design “space age” e anticonformista.
Le vendite calarono negli anni Ottanta, e Walker vendette i diritti a Cressida Granger; la sua compagnia, Mathmos, riuscì a rilanciare il prodotto moltiplicandone le forme e i colori, tanto che il suo successo continua ancora oggi.
“I think it will always be popular. It’s like the cycle of life. It grows, breaks up, falls down and then starts all over again”
Edward Craven Walker 1963 -2000
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