di Maria Manco

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Dove vivi? Vivo a Parigi.

P-A-R-I-G-I. Quando lo dico ai miei coetanei a Livorno, è come se ogni lettera che formasse il nome della capitale si ingigantisse a dismisura, come se quel nano secondo in cui ho risposto alla più banale delle domande si estendesse lungo un lasso di tempo ambiguo, in bilico fra infiniti minuti e una realtà paradossale.

Ma in fondo per chi ha sempre vissuto in una piccola città, Parigi è davvero un universo parallelo, un luogo fuori dal mondo dei comuni mortali, popolato da turisti affamati di scoperta e gente con la chioma di capelli a forma di basco rosso e una baguette sotto il braccio.

Era più o meno quello che pensavo anch’io intorno ai 12 anni, giusto prima di trasferirmi in Francia.

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"Quando dico di studiare in una scuola italiana a Parigi si scaturisce il completo caos"

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Quando poi dico di studiare in una scuola italiana a Parigi si scaturisce il completo caos.

Inizio a captare sguardi confusi, menti perplesse piene di domande, e intanto la sfera fuori dal mondo sembra allontanarsi sempre di più ed io sembro una folle dai discorsi pieni di contraddizioni. Una scuola italiana a Parigi? Esiste davvero? Ancora ricordo il primo giorno di scuola alla Leonardo Da Vinci: man mano che mi avvicinavo la torre scompariva dietro ai palazzi signorili del 7ème, girai a destra e vidi fluttuare sopra le teste di tanti ragazzini il tricolore italiano, una bandiera mossa da una debole brezza settembrina, stretta fra i ghirigori del balconcino di un edificio haussmaniano.

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"Ognuno qui ha la sua storia, uno strano motivo che lo ha spinto a rifugiarsi in questa piccola culla italiana"

 

Giunta nella mia nuova classe, rimasi stupita dalla lingua: alcuni si raccontavano l’estate in francese, altri si conoscevano attraverso dialetti diversi, dialetti che non avevo mai sentito; altri ancora provenivano magari dalla stessa regione e, in un angolino della stanza, si sentivano al sicuro dialogando con la stessa lingua. Ognuno qui ha la sua storia, uno strano motivo che lo ha spinto a rifugiarsi in questa piccola culla italiana, a studiare la storia di due paesi che si intrecciano continuamente, a formarsi in una scuola che da fuori, e in fondo anche da dentro, sembra più una casa d’altri tempi.

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"Ecco cosa vuole esserci fra le righe de “Il Leonardo”: una città vista da adolescenti italiani, francesi e di altre nazionalità. Una Parigi vista da noi!"

 

Una grande casa, che accoglie ragazzi con anche soltanto una cosa in comune: uno strano legame Francia - Italia che li ha portati lì. Una storia, mille storie da raccontare. Ecco cosa vuole esserci fra le righe de “Il Leonardo”: una città vista da adolescenti italiani, francesi e di altre nazionalità. Una Parigi vista da noi!

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Il progetto del giornale "Il Leonardo" è realizzato con la collaborazione degli studenti delle classi I, II e III liceo anno scolastico 2021-2022 per iniziativa del preside prof. Jean Claude Arnod con l'organizzazione della prof.ssa Paola Visone e la collaborazione della prof.ssa Francesca Loprieno. All'impostazione del menabò hanno collaborato  gli studenti Leonardo Cicchiello  e Raffaello Gastelù. Sofia Marini e Lorenzo Cicchiello hanno collaborato al montaggio dei video.

L'organizzazione, la redazione e il coordinamento è di Emanuela Gasbarroni.