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L’importanza della memoria

Colavero Giovanni IV Liceo

di Tommaso Andreozzi e Giovanni Colavero - IV liceo


Il giorno 14 ottobre 2024 le classi IV liceo e III media si sono recate al cimitero militare italiano di Soupir, situato a 2 ore da Parigi vicino la città di Reims, per ricordare i soldati italiani che hanno combattuto in Francia durante la Prima Guerra Mondiale, a supporto delle truppe francesi.


All’ingresso del cimitero c’è una targa con lo stemma della repubblica italiana, per ricordare che all’interno del cimitero si trovano i corpi di giovani soldati italiani (età media di 19 anni) che hanno combattuto in Francia durante la Prima Guerra Mondiale, che, come ha ricordato il Console Generale d’Italia a Parigi, Jacopo Albergoni, avevano degli “ideali e valori di Patria molto forti” . Nel cimitero, di pianta quadrata, ci sono 592 croci distribuite in 4 zone. Al centro è situata una grande croce bianca alla cui base sono presenti le corone floreali e in fondo è presente una grande quercia.


Ingresso del cimitero


Interno del cimitero


Verso le 11 i partecipanti si sono raccolti all’esterno del cimitero e il corteo, preceduto dai portabandiera francesi e italiani, si è diretto verso la croce al centro del cimitero. In seguito è intervenuta Madame Evelyne Libregs, sindaca di Soupir, seguita dal Console Generale, i quali hanno ricordato il sacrificio dei militari italiani e l’amicizia tra i due Paesi. A seguire, le due autorità hanno deposto delle corone di fiori alla base del monumento, mentre risuonavano le note del Silenzio, brano militare in onore ai caduti. Dopo un minuto di silenzio sono stati eseguiti gli inni nazionali francese e italiano e le autorità hanno siglato l’Albo d’Oro, il libro in cui vengono raccolte le firme delle personalità in visita al Cimitero.

Ad accoglierci, alla fine della cerimonia, sono stati la Console d’Italia a Parigi, Bianca Longobardi, il Console Generale d’Italia a Parigi, Jacopo Albergoni e la Segretaria Generale del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero), Maria Chiara Prodi, insieme al presidente dell’Union Nationale des combattants de Vailly sur Aisne et des communes voisines Jean-Marie Martainneville, che ha illustrato gli avvenimenti principali della Grande Guerra, ricordando dei dettagli particolari sui combattimenti nella zona di Soupir, in cui si era concentrato un forte sforzo offensivo tedesco nella primavera del 1918. Nell’occasione, i militari italiani avevano resistito eroicamente, subendo numerose perdite, ma permettendo, alla fine, la vittoria degli alleati.

Durante la nostra breve permanenza il Console Generale ha tenuto un discorso incentrato sul concetto di “italianità” - cioè un insieme di qualità individuali e collettive che ci identificano e ci contraddistinguono dagli altri Paesi - la quale va “portata con fierezza”, specialmente all’estero, in virtù dell’impegno che ci contraddistingue oggi, come ieri. Il sacrificio dei giovani soldati, in tal senso, conferma la generosità e l’adesione ai valori di libertà, rispetto e fratellanza tra i Popoli. Nel 1918 le circostanze della Grande Guerra avevano portato la Francia e l’Italia a supportarsi a vicenda attraverso l’invio di contingenti militari di migliaia di persone per poter affrontare al meglio lo sforzo bellico nei momenti più difficili (disfatta di Caporetto per l’Italia e offensiva tedesca per la Francia).

Qual è il significato della commemorazione che abbiamo vissuto in questa giornata?

Essa ci ricorda che gli stessi valori evocati dalle autorità intervenute sono serviti, a distanza di anni, per costruire il progetto europeo, che è ancora in divenire, per cui essi saranno probabilmente i pilastri su cui consolidare i rapporti tra i Popoli nei decenni futuri.






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