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La pace, un dono da preservare

Immagine del redattore: leonardodavinciparleonardodavincipar

La pace, un dono da preservare

di Giovanni Colavero e Mariam Naeem - IV liceo


Il 10 novembre 2024 l’Ambasciata d’Italia a Parigi ci ha invitati all’Arco di Trionfo in occasione delle commemorazioni dell’11 novembre 1918, giorno in cui è stato firmato da Francia e Germania l’armistizio che poneva fine al sanguinoso conflitto della Prima Guerra Mondiale.


Il corteo, aperto dai portabandiera e formato da vari gruppi di persone, tra cui il gruppo della IV liceo che ha raccolto l'invito e alcuni altri studenti, ha attraversato un tratto degli Champs-Elysées per raggiungere la base dell’Arco di Trionfo, dove è situata la fiamma della memoria.


La fiamma della memoria
La fiamma della memoria

Durante la cerimonia, un discorso ha ricordato ai presenti gli avvenimenti principali della guerra, l’importanza della memoria per non ripetere gli stessi errori e il ruolo fondamentale che ogni generazione ha nel preservare la pace. Il significato simbolico della fiamma eterna, che arde sotto l’Arco di Trionfo, è stato sottolineato come monito per le future generazioni affinché non dimentichino i sacrifici compiuti durante la Grande Guerra.


Al termine di questo momento, le autorità presenti, ovvero il Console Generale d’Italia a Parigi, Jacopo Albergoni, accompagnato da alcune autorità militari italiane, il NSDAR (National Society Daughters of the American Revolution) e l’Association nationale des anciens combattants et vétérans italiens (ACVI), hanno deposto ciascuno una corona di fiori davanti alla fiamma e la banda militare ha eseguito La Marsigliese.


Le autorità davanti alla fiamma
Le autorità davanti alla fiamma

Il momento cruciale della cerimonia è stato il rinnovamento della fiamma e l’omaggio alla tomba del Milite Ignoto su cui si può leggere la scritta: “ICI REPOSE UN SOLDAT FRANÇAIS MORT POUR LA PATRIE”, che indica quindi un simbolo universale del sacrificio e del valore di tutti i soldati francesi che hanno combattuto e sono morti per la patria. In questo momento le autorità si sono avvicinate alla fiamma e con una spada conferita da un membro dell’ACVI, il Console ha ravvivato simbolicamente la fiamma.


Prima del minuto di silenzio, la banda ha eseguito Aux morts, brano militare in onore ai caduti. In seguito le autorità hanno salutato gli invitati per poi firmare l’Albo d’Oro, un libro in cui vengono raccolte le firme e i nomi delle autorità presenti alla cerimonia.

Al termine dell’evento, il Console ha avuto un breve incontro con il nostro gruppo, in cui ha sottolineato l’importanza del nostro coinvolgimento in iniziative che rafforzano il legame tra passato e presente. «La pace», ha affermato, «è un dono fragile da preservare»: bisogna quindi fare il possibile per evitare il sorgere di nuovi conflitti.


Abbiamo avuto l’opportunità di riflettere sull’impatto che i conflitti del passato hanno avuto sull’Europa e sul mondo intero. In un’epoca in cui la pace sembra essere spesso messa a dura prova e in cui i conflitti ci sembrano più vicini che mai, la cerimonia ha offerto un momento di riflessione.

Il Console Generale Jacopo Albergoni insieme ad alcuni studenti della IV Liceo
Il Console Generale Jacopo Albergoni insieme ad alcuni studenti della IV Liceo

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