Basquiat dentro e fuori in 110 pagine. Una graphic novel di Paolo Parisi
di Lorenzo Cicchiello e Francesco Valoroso
In Basquiat: a graphic novel il fumettista Paolo Parisi, specializzato nella produzione di fumetti e romanzi grafici e influenzato dalla sua passione per la musica jazz e l'arte contemporanea, ci offre una rappresentazione visiva della vita di Jean-Michel Basquiat (nato e morto a New York rispettivamente il 22 dicembre 1960 e il 12 agosto 1988): un artista americano riconosciuto come uno dei più grandi esponenti della Pop Culture degli anni ottanta e del movimento Neoespressionista.
Il racconto è suddiviso in cinque capitoli e parte dall'annuncio della morte di Jean-Michel per ripercorrere la sua vita in ordine cronologico: dall'incidente avvenuto quando era ancora giovane che gli lascerà una cicatrice fisica e psicologica a vita, passando per gli incontri che hanno segnato l'uomo e la sua produzione artistica, per giungere nuovamente alla morte improvvisa dell'artista.
Nella graphic novel l’autore ci presenta in un’alternanza di scene dinamicamente disegnate, la vita dell’artista, le pagine del suo diario, le interviste in cui traspare il suo pensiero e la sua personalità e alcune testimonianze di suoi amici e conoscenti, come il suo manager o altri artisti del suo circolo, tra cui il famosissimo Andy Warhol.
Basquiat inizia la sua carriera nel pieno fiorire della nuova scena artistica newyorchese, periodo in cui musica e Street Art si fondevano per dare vita al movimento Hip-Hop che influenzò tutti gli artisti di quegli anni. Giovane e brillante, libero e intraprendente, fragile ed emotivamente instabile, riuscì a trasformare le sue debolezze in una forza che ritroveremo in tutte le sue opere.
Tra relazioni tossiche, incomprensione, discriminazione e solitudine Basquiat continuerà il suo percorso in un mondo in cui avrà difficoltà ad ambientarsi, dovendosi costantemente confrontare con lo sguardo altrui, la commercializzazione delle sue opere e la solitudine che lo invaderà dopo il grande successo ottenuto. Nella graphic Novel di Parisi, l'aspetto umano è particolarmente interessante e consente al lettore di entrare nella maniera più realistica nella vita di un artista complesso e che cela dietro i suoi capolavori segni indelebili di una maniera di fare arte che ha segnato un'epoca.
L’autore nei suoi disegni sceglie di utilizzare quattro colori predominanti, il rosso, il blu, il giallo e il verde, che ritroviamo anche nelle opere di Basquiat.
Permane inoltre, un notevole lavoro di documentazione e studio del personaggio, di fatto, il romanzo grafico rappresenta una biografia ricchissima di contenuti e informazioni ed è probabilmente il miglior modo per rintracciare la vita di un artista così originale. I continui usi di dicotomie come ricchezza e povertà, integrazione e segregazione e i continui riferimenti acutamente politici di forte critica verso il colonialismo e lo sfruttamento delle classi popolari sono dettagliatamente rappresentati, sicuramente rintracciati da Parisi dalle interviste dell’artista, dalle sue conversazioni con altri artisti e da un’osservazione approfondita dei suoi dipinti come, per esempio, Irony of negro policeman e Holliwood africans.
L’autore, attraverso il suo romanzo grafico curato in ogni minimo dettaglio, ci offre uno sguardo ampio sulla vita di Basquiat e sul contesto culturale che animava il suo entourage aiutandosi con l’uso di elementi grafici, a rendere l’atmosfera visiva di questo libro quasi un film. Già dalla copertina, infatti, ritroviamo un uso controllato della scena, piani accattivanti, grandangoli e prospettive assolutamente cinematografiche.
La graphic novel si conclude con un'accurata descrizione degli ultimi istanti di vita di Basquiat, la sua morte improvvisa di overdose lo posiziona nel "club dei 27" e scuote l'intera scena artistica, interrompendo bruscamente l'espressione di un talento unico quanto raro.
Per gli approfondimenti:
Intervista al fumettista Paolo Parisi:
Intervista a Basquiat:
Film sulla vita di Basquiat: https://youtu.be/GsWZyvtX5tU?si=5DIFdGCXyUqjGViz
Retrospettiva alla Fondation Louis Vuitton:
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