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Il mio primo mese in I Liceo

  di Alessandro Poggi - I liceo a. s. 2025/2026

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Questo periodo in prima liceo per me è stato davvero particolare, quasi sospeso tra curiosità e confusione, perché mi sono trasferito da poco a Parigi e mi sono trovato immerso in un ambiente completamente diverso da quello a cui ero abituato in Italia. Lì avevo una routine precisa: entravo sempre alla stessa ora, le lezioni erano organizzate in modo regolare, i professori spiegavano in un certo modo e le materie si affrontavano con tempi più distesi. Qui invece tutto è cambiato di colpo, i ritmi sono più veloci, ci sono più verifiche e più lavori da fare a casa. All’inizio mi sembrava di non riuscire mai a stare dietro a tutto, anche perché non conoscevo i posti, non sapevo come funzionavano certe regole non scritte della scuola e mi sentivo sempre un po’ in ritardo rispetto agli altri. 


Anche l’ambiente era diverso: la scuola è molto più piccola di quella che frequentavo prima, ci sono meno studenti e un modo diverso di parlare tra compagni e professori. Però non cambiamo aula a ogni lezione, quindi almeno questo è più semplice. Questo mi ha fatto provare una sensazione di spaesamento che non avevo mai sentito prima, come se per un attimo fossi tornato al primo giorno di scuola elementare, con quella sensazione di entrare in un mondo nuovo senza sapere bene come muovermi.


Allo stesso tempo però ho vissuto molte cose che prima non avevo mai potuto fare. Non abbiamo fatto grandi gite come salire sulla Tour Eiffel o cose del genere, però abbiamo fatto attività e lavori che non facevo in Italia. Ho partecipato a qualche uscita più semplice come la passeggiata a Champ de Mars, che non è stata solo una camminata, ma un momento in cui mi sono accorto che stavo iniziando a legare con le persone intorno a me. Ho fatto laboratori, progetti pratici, attività organizzate dalla scuola che all’inizio mi sembravano strane ma che poi mi hanno fatto capire quanto questo nuovo ambiente stesse influenzando il mio modo di vedere le cose. 

 

Anche le materie sono state una specie di sfida: alcune completamente nuove, altre simili a quelle italiane ma trattate in modo diverso, con più richieste di partecipazione, più verifiche brevi, più lavoro personale. All’inizio provavo una sensazione di fatica e in alcuni momenti anche di frustrazione, perché ero abituato a un ritmo più lento e non mi sentivo subito all’altezza. Ma piano piano, chiedendo ai compagni, cambiando il modo di studiare e imparando a gestire meglio il tempo, ho visto che qualcosa iniziava a migliorare davvero. Iniziavo a capire dove andare, come funzionavano le lezioni, quali erano gli orari più impegnativi e quali i momenti in cui potevo respirare un attimo. E soprattutto iniziavo a sentirmi parte della scuola, come se quel posto che all’inizio mi sembrava enorme e complicato stesse diventando un po’ più familiare ogni giorno.

                                                                         

Guardando tutto questo percorso, penso che vivere un periodo così sia qualcosa che davvero aiuta a crescere. Ti mette davanti a situazioni nuove, ti obbliga ad adattarti, ad ascoltare di più, a capire gli altri e te stesso. Ti fa scoprire parti del tuo carattere che non conoscevi, perché certe difficoltà ti costringono a trovare soluzioni che non avresti mai considerato se fossi rimasto nella tua quotidianità di sempre. Non è stato semplice e ci sono stati momenti in cui avrei voluto tornare ai ritmi di prima, più lenti e più prevedibili, ma proprio questo cambiamento mi ha fatto capire quanto si possa migliorare quando si accetta di affrontare qualcosa di nuovo. 


Dicevo che “questo periodo bisogna passarlo almeno una volta nella vita perché si cresce molto”, e adesso posso davvero spiegare il perché: cresci perché impari a gestire la paura del nuovo, cresci perché inizi a capire in cosa sei forte e su cosa devi lavorare, cresci perché vedi che puoi farcela anche quando all’inizio sembra tutto troppo grande. E soprattutto cresci perché ti rendi conto che cambiare non è solo difficile, ma è anche una possibilità per diventare una versione migliore di te stesso.

 
 
 

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